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eccoci ci siamo! Lo spino il piro, borabora e il cocci
scendono dalle 2 vespe super cariche per aiutarmi nell'impresa di sistemare la mia: ok, sistemati gli zaini davanti ci vedo,
a pelo, ma ci vedo.: risistemiamo le coppie (resta spaiato il cocci) e si parte! ragazzi si parte!! da donoratico city a civitavecchia
percorrendo esclusivamente la vecchia statale aurelia, cazzo è questo il viaggio! Il sole picchia e le nostre voci sovrastano
il rumore del motore degli scooter...e chissà perché è il battisti "uggioso" quello che + risuona ancor più stonato dell'originale...forse
x contrasto con l'estate calda che scoppia!!! scarlino-follonica-grosseto, i motori riscaldano le selle e le ugole reggono
bene la strada. : sembriamo degli straccioni felici che non hanno mai visto il mondo...appena finisce un pezzo torno in testa
al gruppo e ne lancio un'altro possibilmente + scemo! ecchecazzo!! alt! c'è una sosta da fare all'albatros di talamone : è
la visita da fare alla sorella dello spino...ci siamo: saluti abbracci e tutti in acqua!! Il pomeriggio di fuoco ci vede ricantare
in mare i soliti pezzi battistiani...i bagnanti ci guardano e ridono. adesso è già tardi e dobbiamo arrivare in tempo : c'è
da dare il biglietto avanzato (causa rinuncia del poggi, quel cacasotto!)al becks, un amico di un'altra comitiva che parte
il nostro stesso giorno; abbiamo deciso di non sentirci e vederci direttamente sul molo...dunque in moto : orbetello-capalbio-montalto...la
gola è secca, il culo a pezzi e l'orologio corre mentre il nastro di asfalto sembra non finire mai....adesso proprio non se
ne può piùurla il bora...ma eccoci ci siamo, si vede il traguardo!!! un bar con una coca e un panino da schifo e nel
retro, su un juke box ante litteram , appare un battiato d'antan: sì, è proprio l'era del cinghiale bianco!! quando attacca
il pezzo tutti noi accompagniamo il violino tzigano come in un valzer e ora sì che i pochi astanti presenti ci guardano perplessi...per
fortuna nessuno chiama l'ambulanza!! adesso di corsa al porto a cercare il becks che aspetta il biglietto per l'imbarco :
c'è un bel casino e mi sfiora il dubbio che di non trovarlo... ma eccoloche arriva! sollevato dallo scampato pericolo si prende
il ticket e versa l'obolo! olè! 2 parole, 1 saluto (gimme five) e siamo dentro !!! si parte, cazzo! ecco cos'è un viaggio
iobòno! abbiamo i soldi per sopravvivere, la gola secca e siamo a pezzi : cosa può esserci di meglio al mondo ?? la sardegna
che ci aspetta? le grane che verranno? le ragazze che ci correranno dietro? la luna?...beh quella l'abbiamo di già sopra di
noi... poi un dubbio : chissà se il becks è salito, perché non lo vedo... dopo i saluti ci siamo persi di vista...ma il biglietto
che gli ho rifilato non sarà mica stato una bufala? era diverso dal nostro perché non comprendeva lo scooter., ma ha fatto
i suoi conti e il prezzo tornava.. nel dubbio controllo anche il mio...sìsì non ci dovrebbero essere problemi, c'è la
data di oggi, il 29 luglio 1980!
Bene, se mi dici che ci trovi anche dei fiori in questa storia, sono tuoi. Ma
è inutile cercarli sotto il tavolo, ormai non ci sto più. Ho preso qualche nave, qualche treno o qualche sogno qualche
tempo fà. Ricordo che giocavo coi tuoi occhi nella stanza e ti chiamavo 'mia' ma inoltre la coperta ad uncinetto, c'era
il soffio della tua pazzia, e allora la tua faccia vietnamita ricordava tutto quel che ho. E adesso puoi rinchiuderti
nel bagno a commentare le mie poesie, però stai attenta a tendermi la mano perchè il braccio non lo voglio più, mia
madre è sempre lì che si nasconde dietro i muri e non si trova mai e i fiori nella vasca sono tutto quel resta e quel
che manca, tutto quel che hai, ma puoi chiamarmi ancora amore mio. E qualche volta aspettami sul ponte, i miei amici
sono tutti là, con lunghe sciarpe nere ed occhi chiari, hanno scelto la semplicità. Se Luigi si sporge verso l'acqua sono
solo fatti suoi, e ancora mille volte, mille anni, ci scommetto, mi ringrazierai, per quel sorriso ladro e per i giochi,
i mille giochi che sapevi già. E ancora mi dirai che non vuoi essere cambiata, che ti piaci come sei. Però non mi
confondere con niente e con nessuno e vedrai niente, nessuno, ti confonderà, nemmeno l'innocenza dei miei occhi, c'è
ne già meno di ieri, ma che male c'è. Le navi di Pierino erano carta di giornale, eppure guarda, sono andate via,
magari dove tu volevi andare ed io non ti ho portata mai. Ma puoi chiamarmi ancora amore mio.
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Il pezzo
Il dono del Cervo
Dimmi, buon signore che
siedi così quieto la fine del tuo viaggio che cosa ci portò? Le teste maculate di feroci tigri, per fartene
tappeto le loro pelli? Sulle colline tra il quarto e il quinto mese, io per cacciare, da solo me ne andai. E
fu così che col cuore in gola un agguato al daino io tendevo, ed invece venne il cervo che davanti a me si fermò. "Piango
il mio destino, io presto morirò ed in dono allora a te io offrirò queste ampie corna, mio buon signore, dalle
mie orecchie tu potrai bere. Un chiaro specchio sarà per te il mio occhio, con il mio pelo pennelli ti farai. E
se la mia carne cibo ti sarà, la mia pelle ti riscalderà e sarà il mio fegato che coraggio ti darà. E così sarà,
buon signore, che il corpo del tuo vecchio servo sette volte darà frutto, sette volte fiorirà." Dimmi, buon signore che
siedi così quieto la fine del tuo viaggio che cosa ci portò? ...che cosa ci portò?
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